Si dice che il migliore venditore sia quello che crede davvero nel proprio prodotto… noi abbiamo testato i risultati dell’efficientamento energetico nella nostra azienda e i risultati sono talmente positivi che non possiamo non essere “straconvinti” di vendere un prodotto (con le soluzioni ad esso correlate) che davvero può fare la differenza a livello di impatto economico ed ambientale.
Nel mese di aprile 2020 in concomitanza alla riduzione di lavoro dovuta al lockdown, mi sono messo a ragionare sui consumi elettrici della mia azienda ed ho ipotizzato che avrei potuto ridurre i miei consumi di più del 30% .
Il 1° Maggio ho messo in atto le mie idee spegnendo i server e la pompa di calore impiegata per condizionare il locale che li ospita durante le fasce F2 e F3, cioè la notte e i weekend (vedi articolo del mio blog dedicato.)
Sono passati sei mesi dall’avvio del progetto. Questi sono i risultati in termini di energia
LA RIDUZIONE DEI CONSUMI IN F1
LA RIDUZIONE DEI CONSUMI IN F2+F3
Un altro risultato di cui andiamo molto fieri riguarda l’impatto ambientale. I seguenti sono i risultati in termini di CO2:
In soli otto mesi, quindi, la nostra piccola azienda ha dato il suo contributo significativo all’ambiente togliendo una macchina dalla strada!
Riporto infine la valutazione dei risultati in termini economici.
Premetto che per valutare il risparmio conseguito da un intervento di efficientamento contestualizzarlo nelle quattro sezioni di cui è costituita la bolletta elettrica e che applicano coefficienti di spesa sia all’energia assorbita che alla potenza massima prelevata:
-Spesa per l’energia (la sola sezione in cui compaiono alla voce “Componente energia” i prezzi di acquisto concordati con il fornitore)
-Spese per il trasporto e la gestione del contatore (suddivise in quota energia e quota potenza)
-Spese per altri oneri di sistema (anche queste suddivise in quota energia e quota potenza)
-Totale imposte e IVA (in cui vengono calcolate le accise legate all’energia consumata)
Da questa suddivisione si capisce come il Costo della Materia Energia sia solo una componente (e non la più importante) dell’energia elettrica e che la sua riduzione (anche cambiando fornitore) ha un impatto sul risparmio finale nettamente inferiore rispetto a quello che si può ottenere con l’efficienza energetica ( …a breve farò un articolo dedicato proprio a questo argomento).
Evito di tediarvi con le tabelle di calcolo (chi sarà interessato potrà richiederle) ma do soltanto il risultato finale in rapporto all’anno precedente:
in 8 mesi (Apr-Nov) –> risparmio in fascia F2 e F3 circa € 400;
riduzione del 16% del costo per fascia F2 e F3
Da tutto quanto sopra possiamo trarre due conclusioni:
– il risparmio ottenuto è unicamente frutto solo all’attività di efficientamento.
– per avere una valutazione precisa dei risultati di un’operazione di efficientamento è necessario:
1) avere un sistema di monitoraggio che fornisca il valore dell’energia assorbita nelle diverse fasce e il valore della potenza massima prelevata dalla rete.
2) ricorrere ad un tecnico (es. Utility Manager) che utilizza un software di calcolo nel quale inserire i dati forniti dal monitoraggio.
N.B. il sistema di monitoraggio che ho adottato si è quasi completamente ripagato con i risparmi ottenuti fino ad oggi. Da adesso in poi sarà tutto guadagno….