L’azienda di domani sarà sostenibile o non avrà modo di esistere.
Era il 1994 quando per la prima volta John Elkington usava il paradigma delle 3 P: “Planet”, “People” e “Profit”, ovvero pianeta, persone e profitto.
Unire i fattori economici con quelli ambientali e sociali è ormai di fatto indispensabile per avere successo nel business.
Un’azienda sostenibile è quella che riesce a bilanciare questi tre aspetti; è l’azienda in cui si pensa, progetta e agisce a livello ambientale (pianeta) e sociale (persone), senza mettere da parte tutto ciò che riguarda il profitto.
Le aziende quotate con personale superiore alle 500 unità, e quelle di interesse nazionale, sono già obbligate a redigere un bilancio di sostenibilità, e tra gli obiettivi che devono perseguire c’è anche quello di fare in modo che l’intera filiera di produzione e distribuzione sia sostenibile.
Molto spesso, va sottolineato, anche le società più piccole hanno già comportamenti virtuosi anche se faticano a comunicarli.
D’altronde oggi le imprese che decidono di essere sostenibili e di investire in strategie green non si limitano a essere positive per l’ambiente e la comunità, ma si assicurano un vantaggio competitivo ed economico ormai comprovato.
Secondo “Gfk Eurisko”, oltre un terzo degli acquirenti considera la sostenibilità un fattore decisivo almeno quanto qualità e prezzo.
Oggi i consumatori sono più informati e sono anche preoccupati per le questioni ambientali, il commercio equo e l’eguaglianza sociale. E vogliono acquistare i loro beni e servizi da aziende sensibili a queste tematiche.
Secondo il rapporto Nielsen, società leader nelle indagini di mercato, il 52% dei consumatori dichiara che è disposta a spendere di più se il brand adotta delle politiche di sostenibilità.
E questo include ogni aspetto aziendale, dalle modalità lavorative all’impatto ambientale della produzione.
La necessità per le aziende di ottenere un buon rating ESG (cioè il giudizio che indica la solidità di un titolo o di una società dal punto di vista ambientale, sociale e di governance) si estende infatti all’intero indotto.
Uno dei primi settori a subire questo cambiamento è stato quello del packaging che ormai viene spesso realizzato con materiale riciclabile. Altre puntano a ridurre l’impronta della filiera di produzione. Anche l’edilizia sostenibile, sta diventando un settore sempre più interessante in termini di green economy.
Le aziende lungimiranti e sostenibili riconoscono poi, che una strategia aziendale globale è incompleta senza una componente energetica.
Le organizzazioni che danno priorità alla sostenibilità aziendale allineando, ad esempio, il proprio piano energetico alla strategia di business hanno eccellenti prospettive di crescita, costi inferiori e una migliore reputazione del marchio.
In un sondaggio svolto da Centrica Business Solutions (vedi pdf) il 30% degli intervistati, sottolinea che investire in tecnologie energetiche si traduce direttamente in una migliore reputazione.
Le aziende sostenibili valutano le innovazioni che sfidano gli approcci tradizionali, come l’Internet-of-Things e l’intelligenza artificiale, cercano di integrare più tecnologie energetiche – per massimizzare il ritorno dell’investimento-, e riconoscono la crescente importanza dell’ economia circolare”.
L’ economia circolare prevede produzioni senza un eccesso di inquinamento e rifiuti, mantenendo i prodotti e i materiali in uso e rigenerando i sistemi naturali.
“A circular economy is based on the principles of designing out waste and pollution, keeping products and materials in use, and regenerating natural systems.”
Ellen Macarthur (ideatrice dell’Economia Circolare)
A livello europeo, l’Italia si colloca al primo posto per il numero di aziende che hanno adottato un modello di economia circolare (circa 200 realtà nell’ultimo anno).
A livello planetario, menzioniamo Adidas che è stata recentemente nominata una delle aziende più sostenibili al mondo da Dow Jones. L’azienda lavora con l’associazione “Parley for the Oceans” per impedire che la plastica entri nei nostri oceani, e per farlo la trasforma in abbigliamento sportivo ad alte prestazioni.
Ha così trasformato il problema in una soluzione.
Per concludere:
La sostenibilità è un approccio aziendale che prende in considerazione il modo in cui un’impresa opera in un ambiente ecologico, sociale ed economico e si basa sul presupposto che lo sviluppo di tali strategie favorisca la longevità dell’impresa stessa.
Ma per affrontare adeguatamente la sostenibilità, le aziende devono colmare una lacuna critica: “La mancanza di conoscenza”.
E parlando di conoscenza ci torna subito alla mente Lord Kelvin, che amiamo citare spesso ai nostri clienti:
Quando siete in grado di misurare ciò di cui state parlando e di esprimerlo in numeri, ne sapete qualcosa.
Mentre quando non vi riesce di esprimerlo in numeri, il vostro sapere è povero e insoddisfacente.
[Lord Kelvin]