Abbiamo parlato in un precedente articolo delle novità della norma CEI 64/8 – 8/1 entrata in vigore il 01 Dicembre 2021 e dedicata all’efficienza dell’impianto elettrico.
Vogliamo adesso approfondire l’Allegato B della norma, ovvero i “Metodi di valutazione dell’efficienza energetica di un Impianto elettrico”.
In base al grado di efficienza viene assegnata all’impianto elettrico una delle seguenti classi:
EE0 (la più bassa), EE1, EE2, EE3, EE4, EE5 (la più elevata).
La classe di efficienza si determina sommando i punti ottenuti dalle tabelle corrispondenti a diversi parametri che riguardano:
- l’installazione iniziale
- la gestione dell’energia
- il mantenimento delle prestazioni
- il monitoraggio della qualità dell’energia
- bonus derivanti dall’uso di energia rinnovabile o battery storage
Fondamentale è la determinazione del profilo di carico. Per stabilirlo si considerano i consumi annuali dei circuiti divisi in maglie e in zone.
Suddividendo in zone e maglie si ha il maggior beneficio in termini di efficienza, perché i circuiti sono più gestibili dal punto di vista dei consumi energetici; possono essere controllati (monitoraggio = misure), e comandati (per es. distacco dei carichi in un determinato periodo).
Si raggiunge il massimo punteggio se le zone coprono almeno l’80% della superficie dell’impianto l’impianto elettrico e le maglie (cioè l’insieme degli apparecchi che svolgono un compito) rappresentano almeno l’80% del consumo totale.
La capillarità dei dispositivi di misura del consumo degli utilizzi (es: illuminazione, riscaldamento, raffreddamento, funzionamento motori) deve superare il 50%.
I punteggi delle tabelle tengono inoltre conto di altri parametri, ad esempio:
- il grado di efficienza del trasformatore (> 98%);
- il consumo di energia in presenza di persone nella zona o nel locale (>50%)
- la potenza e la durata media di possibile distacco dalla rete (>5% e >10 min.)
I provvedimenti inoltre non possono ignorare il mantenimento delle prestazioni di efficienza energetica nel tempo e, più è alta la frequenza con cui viene eseguito il processo di verifica, più alto è il punteggio (punteggio massimo per verifiche giornaliere).
Si assegnano punti anche in base alla capacità di conservare i dati storici e alla presenza di un monitoraggio continuo per quei sistemi che consumano oltre il 10% dell’intera energia dell’impianto.
Vengono infine presi in considerazione, al fine del punteggio finale, parametri relativi alla qualità dell’energia (fattore di potenza all’origine dell’impianto e distorsione armonica totale) e ai bonus (energia rinnovabile e accumulo di energia elettrica).
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