Nel percorso verso l’obiettivo della quasi totale decarbonizzazione dell’economia al 2050, l’obbligo di Diagnosi Energetica per le Grandi Imprese e per le Energivore rappresenta un adempimento di grande rilievo
Ad oggi l’industria italiana è ancora responsabile del 20% delle emissioni di gas a effetto serra della UE.
Per raggiungere gli obiettivi imposti con il Green Deal è quindi necessario un forte cambio di paradigma nella gestione dei processi produttivi (da lineare a circolare) e nella produzione, distribuzione ed uso dell’energia.
Le indicazioni riportate nelle Diagnosi Energetica diventano uno strumento di grande utilità. Le informazioni che riportano infatti consentono di analizzare gli interventi di efficienza energetica effettuati e quelli individuati, indicativi di un potenziale risparmio.
A dicembre 2019 sono state presentate 11.172 Diagnosi Energetiche (fonte) che riportavano 7265 interventi effettuati da 2370 imprese.
Secondo quanto dichiarato, gli interventi effettuati hanno consentito di risparmiare 750 ktep/anno.
La tipologia di risparmio economico conseguito è riconducibile all’area di intervento e lo studio di ENEA mostra un’importanza rilevante di illuminazione, linee produttive ed interventi a carattere generale comprensivi di monitoraggio e adozione della ISO 50001.
Le D.E. riportano anche l’investimento associato agli interventi individuati e consentono di analizzarne il tempo di ritorno. Il Settore Metallurgico ad esempio si caratterizza per una quota relativamente alta di interventi con ritorno inferiore o uguale a 1 anno (38% del totale), le Attività Manifatturiere (settore con il maggiore numero di interventi individuati), hanno una prevalenza di ritorno in 3-5 anni.
E le PMI?
Per le PMI attualmente non è previsto alcun obbligo di Diagnosi Energetica, (tranne che per le PMI energivore), tuttavia anche queste aziende possono trarre molti vantaggi da un audit energetico.
L’efficientamento energetico infatti può offrire importanti benefici non solo dal punto di vista della riduzione dei consumi di energia e del costo ad essi associato, ma anche in termini di incremento della produttività, della competitività, della sostenibilità ambientale e del ritorno d’immagine per l’impresa.
Agevolazioni fiscali ed economiche
Attualmente in Italia ci sono svariate agevolazioni fiscali per coloro che intendono fare interventi di efficientamento energetico. A partire dal Credito d’Imposta del 50% previsto da Industria 4.0 ad arrivare ai vari bandi regionali e camerali. La Regione Lombardia, ad esempio ha attivato un bando che prevede un finanziamento a fondo perduto del 50 % per incentivare le PMI a realizzare la Diagnosi Energetica o ad aderire al Sistema di Gestione dell’Energia ISO 50001.
Didelme Sistemi, ha recentemente fatto un ulteriore passo avanti, in questo senso. Oltre ad essere il partner giusto a cui rivolgersi per il servizio di fornitura dei sistemi hardware e software di monitoraggio energetico, mette ora a disposizione anche il servizio di consulenza che si occuperà in toto della gestione della domanda di partecipazione al Bando dalla presentazione alla consuntivazione.