Abbiamo chiesto a Paolo Fortina, Responsabile Tecnico del Gruppo Zacchera Hotels, quanto contano oggi le scelte sostenibili di una struttura alberghiera nelle preferenze dei turisti e come attuare alcuni semplici step per una strategia energetica efficace.
Con una tradizione alberghiera familiare iniziata nel 1873, oggi Zacchera Hotels è il primo gruppo alberghiero sul lago Maggiore, nonché uno dei principali in Italia. Conta 4 Hotel e 1 Residence, circa 300.000 presenze l’anno (dati pre-Covid), 900 stanze e 360 dipendenti.
Con la collaborazione di Didelme Sistemi, nel 2020 il management ha deciso di implementare la soluzione Energy Insight di Centrica Business Solutions per il monitoraggio dei consumi energetici presso il Grand Hotel Bristol.
Quindi, l’anno successivo ha esteso il monitoraggio anche alle altre strutture: il Grand Hotel Dino, l’Hotel Simplon, l’Hotel Splendid e il Residence Carl&Do.
Quello che hanno scoperto è stato sorprendente.
La certificazione EMAS, l’adesione al programma ‘Green Meeting’, che garantisce lo svolgimento degli eventi in base a un codice di best practice volte a ridurre il consumo di energia e materiali, le emissioni gas serra, la produzione di rifiuti e lo spreco di carta, la sostituzione delle vecchie caldaie con nuovi impianti al fine di ridurre sensibilmente il consumo di metano, la tessera magnetica per spegnere automaticamente gli apparecchi elettrici all’uscita dell’ospite dalla camera, l’uso di lampade a led, il riscaldamento della piscina tramite pannelli solari e il raffreddamento degli ambienti tramite sistema di scambio termico con l’acqua del lago.
Quanto contano oggi le scelte sostenibili di una struttura alberghiera nelle preferenze di chi trascorrere giorni di vacanza o prenota un viaggio di affari?
Il cambiamento delle abitudini di consumo registrato negli ultimi anni, che rileva una maggiore propensione da parte dei consumatori ad acquistare prodotti bio o ‘green’, si rispecchia perfettamente anche nelle preferenze di viaggio dei turisti, che oggi selezionano le strutture ricettive anche in base alle credenziali ambientali.
Il trend non ci stupisce dal momento che, soprattutto noi che siamo inseriti in una cornice paesaggistica e ambientale molto particolare, ‘vendiamo’ prima di tutto il luogo, e poi le nostre camere.
È fondamentale, quindi, essere ben inseriti nel contesto in cui siamo, anche con pratiche sostenibili e l’attenzione all’ambiente è per noi una tradizione di famiglia, è nel nostro DNA.
Abbiamo riscontrato, in particolare, che mentre il turista per svago apprezza le certificazioni di cui gode la struttura, soprattutto quelle internazionali, durante il soggiorno, nel caso del turismo di affari o per gli eventi congressuali, le agenzie selezionano le strutture sostenibili già in fase di prenotazione, anche per rispecchiare l’immagine green delle aziende che rappresentano.
Si tratta di un trend che è molto forte già da vari anni da parte dei viaggiatori provenienti dal nord Europa e dal nord America, ma che recentemente coinvolge sempre di più anche il turista italiano.
La pandemia ha messo in ginocchio il settore alberghiero. Nel 2020 gli alberghi italiani hanno registrato una contrazione delle presenze totali del 56,1%, risultante da un calo del 39% di quelle della clientela italiana e del 73,2% di quelle della clientela straniera. Il fatturato delle società di capitali operanti nei comparti dell’alloggio, della ristorazione e dell’intrattenimento si è contratto del 40% nel 2020, circa quattro volte la riduzione registrata per la media delle imprese (11%).
Cosa vi ha spinto in un clima di tale incertezza a investire in un sistema di monitoraggio dei consumi?
Il nostro prima sistema di monitoraggio energy insights è stato installato nel 2020, in piena pandemia, presso il nostro Hotel Bristol. Alla luce di quanto scoperto, abbiamo scelto di implementare la soluzione in tutte le altre strutture, perché abbiamo scoperto che non c’è nulla di scontato, ogni struttura ha le sue peculiarità.
La nostra non è stata una scelta anomala, fa parte della nostra filosofia cogliere questi momenti per soffermarci ad analizzare il nostro operato, comprendere la situazione e fare scelte strategiche. In due anni di pandemia ci siamo fermati, è vero, ma abbiamo colto l’occasione per riflettere e implementare miglioramenti, attività che è più difficile fare ‘in corsa’, mentre lavoriamo.
Ne abbiamo approfittato, quindi, per rivedere il nostro modo di operare in termini di riduzione dei consumi e degli sprechi, di risparmio e di ottimizzazione delle risorse, anche, ad esempio, per la gestione dei magazzini del ristorante. E il primo passo è stato proprio quello di misurare i consumi energetici, perché è impensabile poter intervenire con azioni migliorative, senza prima aver effettuato un’analisi di quanto accade.
Nelle nostre strutture i costi dell’energia elettrica e del gas rappresentano una voce considerevole del bilancio: consumiamo circa 5 milioni di kWh l’anno e poter ottenere una riduzione anche solo del 10-15% è importante, perché si tratta di un costo puro: in questo caso risparmiare vuol dire ‘guadagnare’.
Il sistema di monitoraggio adottato, poi, non ci ha costretto ad avere alcuna interruzione nella normale attività ricettiva. La soluzione è stata installata in poche ore in una struttura con 250 camere, organizzando il monitoraggio secondo diverse Business Units (cucina, sala congressi, piscina, garage, ascensori, vari piani) ed è stato possibile fin da subito analizzare i profili di carico e verificare quali carichi non fossero necessari e spegnerli, o modificarne la gestione.
Fondamentale in questa fase è stato il supporto di Didelme Sistemi e del team tecnico di Centrica Business Solutions, perché cercavamo un vero e proprio partner, più che un semplice fornitore, in grado di supportarci in modo continuativo e assisterci anche in futuro. Persone che potessero seguirci con flessibilità anche alla luce delle scoperte che abbiamo fatto.
Cosa avete scoperto?
Quello che abbiamo scoperto ci ha sorpreso molto, abbiamo rilevato consumi che non pensavamo assolutamente di avere. Basti pensare che, anche con l’albergo chiuso, un ascensore fermo consuma 1kW. La stessa cosa vale per le luci dei corridoi dei piani e i rilevatori delle luci delle autorimesse: i consumi più importanti sono proprio quelli di continuità, in funzione 24 ore su 24.
Altre riflessioni le abbiamo potute compiere sui consumi dei forni o dei fuochi a gas del ristorante o ancora dei gruppi frigoriferi che alimentano le celle e gli armadi frigo, con un diretto confronto tra condensatore ad acqua e ad aria. Quest’ultimo, ad esempio, consuma 2,3 volte quello che consuma quello ad acqua. Scoperte che riguardano malagestione o malfunzionamenti che sono state molto utili per pianificare azioni migliorative future, su cui stiamo ancora lavorando.
Quali vantaggi ha comportato l’implementazione del sistema Energy Insight?
Il vantaggio principale che abbiamo ottenuto è stato senza dubbio nel cambiamento dell’approccio con cui guardiamo ai consumi, è cambiata la nostra filosofia di gestione.
Ovviamente ci sono stati anche dei benefici diretti in termini di risparmio energetico e quindi, economico. Basti pensare che nei primi tre mesi abbiamo registrato una riduzione del consumo di kWh del 37%, un risparmio non di poco conto ad hotel chiuso. Alla riduzione del consumo energetico si affianca la riduzione di CO2 emessa, abbiamo calcolato che equivale ad aver piantato un albero al giorno!
Ma ancora, altrettanto importante per noi, è stata la diffusione della consapevolezza in tutto lo staff che le piccole azioni e routine quotidiane possono ulteriormente valorizzare, o al contrario de-valorizzare, questi risultati.
Consiglierebbe la soluzione ad altre strutture alberghiere?
Faccio io una domanda a voi: come fanno le altre strutture a implementare delle azioni volte ad ottenere un risparmio energetico senza avere un sistema di monitoraggio che consenta di capire dove intervenire?
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