In vista della imminente scadenza a Dicembre 2023 riepiloghiamo le informazioni più utili sulla Diagnosi Energetica, strumento sempre più necessario nel percorso aziendale di efficienza e sostenibilità aziendale.
Cosa è: è una procedura sistematica volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio, di un’attività di un impianto…
Si tratta di una sorta di fotografia dell’utilizzo dell’energia e rappresenta una risorsa fondamentale per avviare processi di miglioramento in termini di efficienza e sostenibilità ambientale.
A cosa serve: I benefici che si possono trarre sono molteplici.
Attraverso una conoscenza approfondita del reale comportamento (e del consumo) energetico della realtà sottoposta ad esame, è infatti possibile diminuire l’incidenza della spesa energetica annuale sul proprio fatturato (sia individuando azioni con cui ridurre il consumo energetico sia studiando strategie di gestione e ottimizzazione del processo produttivo e di manutenzione preventiva dei macchinari impiegati) e migliorare la propria sostenibilità ambientale.
L’audit fornisce dati sul rendimento energetico degli impianti e sulla localizzazione delle dispersioni e suggerisce eventuali interventi di miglioramento che possono riguardare l’isolamento termico, la modifica dei sistemi di generazione dell’energia (es. sostituzione caldaia a gas con pompa di calore elettrica), il ricorso a soluzioni architettoniche ed impiantistiche all’insegna dell’efficienza (es. fotovoltaico, cogenerazione), ecc.
Per ognuna di queste opportunità, viene svolta un’analisi costi/benefici che permette di classificare gli interventi partendo da quelli “zero capital” (impatto quasi nullo sugli investimenti) passando a quelli “low capital” (investimento minimo) fino a quelli “capital intensive”.
Obbligati e volontari:
Sono tenute per legge a presentare la Diagnosi Energetica le seguenti aziende:
– Grandi Imprese: che occupano più di 250 persone, il cui fatturato supera i 50 milioni di euro annuale o il cui totale di bilancio annuo supera i 43 milioni di euro.
-Imprese energivore: che consumano almeno 2.4 GWh di energia complessiva, ed il cui rapporto tra costo effettivo dell’energia utilizzata ed il valore del fatturato non sia inferiore al 3,0 %.
Cresce il numero delle imprese che fanno la DE in maniera volontaria per portarsi avanti nel processo, sempre più richiesto all’interno della supply chain, di certificazione del consumo energetico e della carbon footprint di ogni prodotto.
Obblighi di legge e misure da rispettare:
La legislazione vigente stabilisce che l’audit sia effettuato con cadenza quadriennale (entro il 5 dicembre) e che i risultati della diagnosi vengano comunicati all’ENEA.
La multa per omessa diagnosi energetica va da 4.000 a 40.000 euro dimezzata se la diagnosi non è conforme alle prescrizioni del Decreto. Tuttavia la sanzione non elimina l’obbligo di effettuazione della diagnosi che va comunque comunicata all’ENEA.
Tra una D.E e l’altra, le imprese energivore sono tenute a dare attuazione ad almeno un intervento di efficientamento energetico tra quelli definiti in diagnosi.
Questo significa che, chi non si è ancora messo a norma con le scadenze ha ancora qualche mese per farlo.
IMPORTANTE: A partire dalla seconda Diagnosi è obbligatorio prevedere un sistema di monitoraggio, in modo tale che i consumi, stimati per la prima diagnosi, siano misurati.
Il tempo stringe… se la tua azienda deve mettersi in regola con la Diagnosi Energetica in scadenza a Dicembre e installare un sistema di monitoraggio dei consumi in tempi brevissimi e agevolmente, contattaci e scopri le nostre soluzioni!