Risparmio e carbon footprint: il case-study VIFRA
Come azienda fornitrice di tecnologie per l’efficienza energetica e la sostenibilità ci confrontiamo quotidianamente con le direzioni di aziende delle più svariate dimensioni e settori che vogliono capire in maniera pratica e concreta a cosa serve il monitoraggio energetico.
Perché una cosa è sapere, in linea teorica, quanto sia importante essere aziende efficienti e sostenibili; un’altra è capire le implicazioni, i costi e i vantaggi concreti derivanti da installare un sistema di monitoraggio.
Per riassumere si può dire che le due ragioni principali per le quali le aziende decidono di installare un sistema di monitoraggio energetico sono:
– Risparmiare, ovvero trovare gli sprechi ed eliminarli, migliorare la gestione dei processi di lavoro, migliorare la manutenzione ecc..
-Valutare l’impronta ecologica di ciò che si produce. Questo secondo punto è di massima importanza perché le grandi aziende, che devono redigere il bilancio di sostenibilità, chiedono sempre più spesso ai fornitori di valutare la carbon footprint dei propri prodotti. Questo diventa un requisito sempre più indispensabile per continuare ad essere parte della supply chain, soprattutto nel mondo dell’automotive e della moda.
Parla da solo il caso di successo di VIFRA, azienda novarese di stampaggio di materie plastiche, che
a supporto del proprio impegno nell’innovazione e nella sostenibilità ambientale, ha installato quest’anno, in collaborazione con Didelme Sistemi, un sistema di monitoraggio dei consumi energetici.
I 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨𝐫𝐢 𝐰𝐢𝐫𝐞𝐥𝐞𝐬𝐬 installati nelle varie aree dello stabilimento monitorano i consumi elettrici delle presse, delle blindosbarre, degli estrusori, dell’aria compressa, dell’impianto di condizionamento e del quadro generale. A ciò, è stato aggiunto un KIT realizzato da Didelme, per il monitoraggio degli accessori che vengono accoppiati alle presse in caso di realizzazione di particolari prodotti. Il KIT viene utilizzato per 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐨𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐧𝐞𝐨 e spostato periodicamente sulle varie macchine.
Con un esiguo investimento in tempo (POCHE ORE) e denaro (tra l’altro finanziabile da 4.0), adesso VIFRA è in grado di fornire ai suoi clienti, in particolare a quelli dell’𝐚𝐮𝐭𝐨𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐞, risposte precise riguardo il CFP (carbon footprint) dei prodotti che fornisce.
Ancor più interessante è il vantaggio economico, che la direzione tecnica di VIFRA ha intuito quasi immediatamente.
L’Ing. Luca Doi che per primo si è accorto del problema ci scriveva così dopo una settimana di monitoraggio:
“…è ancora prematuro, ma vista così si potrebbe ipotizzare che il sistema tutto spento assorba comunque in valore economico un costo annuo di circa 7/10.000€ anno”
Analizzando i consumi delle presse, infatti si è reso conto che una di esse, la numero 13, consumava in maniera anomala anche nei giorni di chiusura dello stabilimento.
Nel grafico si vede l’andamento del consumo della pressa 13, che fino alla settimana del 2 ottobre (in rosso) consumava inutilmente 215 kWh al giorno nei tre giorni di chiusura. Con una breve indagine si è capito che la causa era il rifasatore montato sulla pressa stessa che consumava inutilmente dal momento che l’impianto ha già un rifasatore in cabina.
Si è deciso di staccare il rifasatore.
Modificando questa semplice procedura l’azienda, d’ora in poi eviterà di sprecare oltre 32 MwH.
215 kWh/g X 3 giorni di chiusura = 645 kWh/ settimana
645 kWh/settimana X 50 settimane lavorative = 32.250 kWh/annui
Ad un prezzo dell’energia indicativo di 250€/MWh significa evitare di spendere (e quindi risparmiare) oltre 8000€ l’anno!
Di seguito un estratto di quanto ci è stato riferito dall’Ing. Doi e dal suo collega, Ing. Bina:
“C’è molto da svolgere da qui in avanti poiché siamo appena partiti ma abbiamo ottenuto subito un primo risultato, ovvero potrete notare come, dopo l’intervento tecnico di ieri in pressa 13, si sia ottenuto l’azzeramento dei consumi. Con il sistema, inoltre, si ottiene anche un ottimo risultato correlato ovvero l’evidenza dei fermi macchina”
“… posso affermare che da un primo utilizzo ho trovato molto utile il rilevamento dell’energia assorbita per scopi di affidabilità dei macchinari e corretta impostazione dei parametri di stampaggio.”
Dunque, per rispondere alla domanda “A cosa serve il monitoraggio energetico?” si potrebbe dire “Ad essere consapevoli”.
La consapevolezza dei propri consumi fornisce uno sguardo completo e costante sul funzionamento della propria attività è ciò permette, concretamente, di mettere in moto tutte quelle azioni che rendono i propri processi efficienti, efficaci ed in linea con quanto richiedono le linee guida per la sostenibilità ambientale.
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