L’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha aggiornato la sua analisi trimestrale relativa all’andamento del Sistema Energetico per l’anno 2024, confermando un trend in peggioramento su tutti i fronti: dalle emissioni climalteranti ai prezzi dell’energia.
Dal documento emerge, da un lato, una leggera ripresa dei consumi energetici trainati da trasporti e settore civile (restano invece in calo i consumi energetici industriali in linea con la performance negativa della produzione industriale); dall’altro si evidenziano i prezzi dell’energia che salgono e il percorso verso la transizione energetica e le rinnovabili che rallenta, con un’Italia lontana dagli obiettivi di energia e clima al 2030.
In questo contesto diventa di primaria importanza che pubblico e privato collaborino nella trasformazione dei contesti urbani. Lo scopo è favorire lo sviluppo di tecnologie che consentano di realizzare edifici, quartieri, città altamente efficienti che possano raggiungere livelli di “energia zero” ed “emissioni zero”.
Questo è anche l’obiettivo dei numerosi esperti che hanno elaborato il White Paper sugli SMART Building realizzato dal CEI a supporto di progettisti, installatori, costruttori, del terziario e della pubblica amministrazione (anche in un’ottica di interventi nell’ambito del PNNR).
Un edificio intelligente, infatti, deve essere visto come un sistema nel quale convivono in modo integrato aspetti di natura impiantistica, di automazione degli impianti, di sensoristica, di connettività, di informazione e comunicazione, di tecnologie digitali, di Edge Computing, di Intelligenza Artificiale e che fornisca agli occupanti comfort, benessere, sicurezza e personalizzazione dei servizi.
Come si rende “intelligente” un edificio?
L’intelligenza di un edificio si riferisce alla sua capacità di rilevare, interpretare, comunicare e rispondere attivamente in modo efficiente alle mutevoli condizioni in relazione al funzionamento dei sistemi tecnici e alle richieste degli occupanti dell’edificio. Per farlo è dotato non solo di un involucro altamente performante, ma anche da sistemi e impianti tecnologici efficienti e con un elevato livello di integrazione, interoperabilità e funzionalità.
Necessaria, in primis, la presenza di un BEMS Building Energy Management System, che fornisce una visione dettagliata e approfondita del “livello di salute energetico” dell’edificio finalizzata al monitoraggio, al controllo e all’ottimizzazione dei fabbisogni energetici, grazie all’integrazione degli impianti e dei sistemi che afferiscono ai diversi domini tecnici di applicazione.
Le soluzioni di Building Management possono gestire, controllare e monitorare, per esempio, gli impianti di riscaldamento, di raffrescamento, di ventilazione e di climatizzazione (HVAC), oltre che quelli di illuminazione, di safety & security e i parametri relativi al benessere ambientale.
Migliorare il benessere delle persone negli ambienti (psico-fisico e comfort, acustico, termico e visivo), garantire l’efficienza energetica, ottimizzare l’efficienza operativa: queste sono le sfide che gli operatori del settore degli edifici devono affrontare, sia nel caso di progetti di sviluppo ex-novo, che nelle riqualificazioni del patrimonio immobiliare esistente.
Tutto ciò rappresenta e rappresenterà un driver importante per affrontare le sfide che l’Italia dovrà affrontare nei prossimi anni anche in termini di sostenibilità, decarbonizzazione e produzione di emissioni nocive. Senza contar che ciò avrà anche un riflesso importante sulla valorizzazione immobiliare. Oggi il mercato riconosce un maggior valore immobiliare agli edifici che possano dimostrare di possedere determinati requisiti di sostenibilità, digitalizzazione, sicurezza, comfort e salubrità.
Sensoristica IOT per lo smart building
L’innovazione tecnologica vede uno sviluppo eccezionale della sensoristica (spesso wireless) applicabile ai vari aspetti della gestione intelligente degli edifici. I singoli dispositivi, impianti e sistemi i diventano intelligenti quando sono in grado di dialogare tra loro, con la logica ad esempio dell’Internet of Things (IoT).
Imprescindibili per la gestione efficiente di un edificio intelligente sono ovviamente i sistemi di monitoraggio dei consumi energetici. I dati raccolti possono diventare ancora più preziosi quando vengono integrati con, ad esempio, quelli ricavati dai sensori presenza. L’analisi combinata è utilissima per la riduzione del consumo energetico degli impianti tecnologici di un ambiente (ventilazione, riscaldamento, raffrescamento, climatizzazione e illuminazione).
Altrettanto utile è la sinergia tra i rilevatori di presenza e la sensoristica dedicata al controllo dei parametri ambientali (temperatura, umidità, CO2 e composti organici volatili…)
In questo caso leggere i dati può aiutare a fornire una migliore qualità dell’aria interna aumentando così il benessere degli occupanti, con un impatto proporzionale sulla loro salute.
Negli Smart Buildings, infatti, l’occupante ricopre un ruolo fondamentale. “Human centric lighting”, ad esempio è il termine che si usa per indicare il controllo dinamico e personale dell’illuminazione ovvero per consentire all’impianto di illuminazione di adattarsi alle esigenze degli occupanti, assicurando benessere visivo, psico-fisico e biologico e, come conseguenza, maggiore produttività, maggiore comfort e maggiore sicurezza.
Lo stesso scopo hanno i sensori di rilevamento del rumore: il carico acustico è in aumento negli edifici (anche per la maggiore presenza di apparecchiature tecnologiche) ed ha un impatto sulle attività degli occupanti. Per questo è molto importante venga monitorato in maniera costante, soprattutto in alcuni ambienti critici, come ad esempio quello sanitario o industriale.
Non meno importanti, all’interno degli edifici intelligenti, sono gli strumenti per la “safety”: dal rilevamento incendi, ai sistemi di allarme di intrusione e rapina, alla videosorveglianza ecc… L’integrazione di questi impianti in un sistema BMS consente la notifica delle informazioni ad un livello superiore di supervisione.
In conclusione, l’efficienza di un edificio non è determinata unicamente dalle sue caratteristiche architettoniche e strutturali ma dal lavoro sinergico di vari sistemi e strumenti.
Allo stesso modo la transizione energetica del Paese può svilupparsi se i vari professionisti e i governanti lavoreranno insieme su flessibilità energetica, efficienza operativa, sostenibilità ambientale e sicurezza prima a livello dei singoli edifici e poi di distretto, città e territorio.
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